Guida alle spese di trasferta dei dipendenti 2025

Alessandra Manzanares
Tutte le novità fiscali e applicazioni pratiche sulle spese di trasferta per il 2025

Con l’introduzione della Legge di Bilancio 207/2024, le spese di trasferta sostenute dai dipendenti sono entrate in una nuova fase di regolamentazione che impone importanti modifiche sulla deducibilità e sulle modalità di rimborso. Per le aziende e i lavoratori, questi cambiamenti potrebbero portare sia vantaggi che nuove sfide amministrative.

In questo articolo, vedremo insieme le novità più rilevanti rispetto alle spese di trasferta per il 2025. Una vera e propria guida pratica che aiuti a comprendere come applicare correttamente le normative fiscali e a superare eventuali dubbi.

Tipologie di trasferte e condizioni di deducibilità

Tipo di TrasfertaCondizioni di DeducibilitàLimiti EsentiModalità di Rimborso
Trasferte nel territorio comunaleLe spese di vitto e alloggio sono deducibili al 75% se documentate, anche se pagate in contanteNessun limite esente, ma solo per trasportiRimborsi documentati (es. ricevute taxi), solo per trasporti pubblici
Trasferte fuori dal Comune (Italia)Indennità forfettaria deducibile fino a 46,48 € al giorno46,48 € al giornoIndennità forfettaria, rimborso per vitto/alloggio (soggetto a limiti ridotti se combinato)
Trasferte fuori dal Comune (Estero)Indennità forfettaria deducibile fino a 77,47 € al giorno77,47 € al giornoIndennità forfettaria, rimborso per vitto/alloggio (soggetto a limiti ridotti se combinato)
Rimborso AnaliticoRimborso per spese documentate (vitto, alloggio, trasporto) non imponibileSpese accessorie esenti fino a 15,49 € per l’Italia o 25,82 € per l’ EsteroRimborsi analitici con documenti validi (ricevute, fatture)

Le trasferte si distinguono in base al territorio e alla modalità di rimborso. Ecco un riassunto delle principali categorie:

Trasferte nel territorio comunale

Quando un dipendente si sposta all’interno dello stesso Comune in cui si trova la sede di lavoro, le indennità o i rimborsi per le spese sostenute sono integralmente imponibili, ad eccezione delle spese di trasporto. Questi rimborsi devono essere documentati con ricevute, per esempio quelle per i taxi, per essere deducibili. È necessaria una documentazione interna per attestare che il dipendente ha svolto attività fuori sede. Questo tipo di trasferta è soggetto a regolamenti specifici che devono essere seguiti attentamente per evitare errori fiscali.

Trasferte fuori dal comune

Per le trasferte fuori dal Comune di residenza, il sistema di rimborso prevede tre modalità principali:

  • Indennità forfettaria: questo tipo di rimborso è esente da imposte fino a un massimo di 46,48 euro al giorno (in Italia) o 77,47 euro (all’estero). Superato questo importo, la somma diventa imponibile.
  • Rimborso misto: se il datore di lavoro eroga una combinazione di indennità forfettaria e rimborso per vitto e alloggio, i limiti di esenzione si riducono (ad esempio, a 30,99 euro per le trasferte in Italia).
  • Rimborso analitico: quando le spese di vitto, alloggio, trasporto e viaggio vengono documentate tramite ricevute (a piè di lista), il rimborso non è soggetto a tassazione. Tuttavia, rimborsi per altre spese (come lavanderia o telefono) sono esenti solo entro un limite giornaliero di 15,49 euro (Italia) o 25,82 euro (estero).

Condizioni per la deducibilità

Per tutti i rimborsi (sia analitici che forfettari), è necessario che i pagamenti siano effettuati tramite mezzi tracciabili (come bonifici o carte di credito/debito). Le spese sostenute all’interno del Comune possono essere dedotte solo per una percentuale del 75% se pagate in contante, ma sempre a condizione che siano documentate.

Deducibilità delle spese di trasporto pubblico di linea

Tipo di TrasportoModalità di DeducibilitàObbligo di TracciabilitàDocumentazione Richiesta
Trasporto Pubblico di LineaDeducibile integralmente per l’impresa e non imponibile per il dipendenteNon obbligatorio l’utilizzo di strumenti tracciabiliBiglietti o titoli di viaggio validi, attestazione dell’attività lavorativa (es. nota spese)
Taxi, NCC, Altri Trasporti PrivatiDeduzione solo con strumenti tracciabiliObbligatoria la tracciabilità del pagamentoRicevute o fatture con modalità tracciabili

Un aspetto fondamentale introdotto dalla Legge di Bilancio riguarda le spese di trasporto pubblico di linea (treni, aerei di linea, autobus, metropolitana, ecc.). Per questi tipi di trasporti, non è obbligatorio utilizzare strumenti di pagamento tracciabili, il che rappresenta una novità significativa. Tuttavia, per poter dedurre tali spese, è indispensabile che siano accompagnate da una documentazione valida (come biglietti o ricevute).

  • Non imponibilità per i dipendenti: Se l’azienda rimborsa i costi di trasporto pubblico, queste somme non concorrono alla formazione del reddito imponibile del dipendente, a patto che siano fornite le necessarie prove di pagamento.
  • Deducibilità per l’impresa: Le imprese possono dedurre integralmente i costi sostenuti per il trasporto pubblico di linea, anche se i pagamenti non sono stati effettuati tramite mezzi tracciabili. In questo caso, è importante conservare i biglietti originali e la documentazione interna che attesti l’attività lavorativa legata al viaggio (come una nota spese firmata dal dipendente).

Riferimenti normativi e applicabilità delle novità fiscali

NormativaDescrizioneData di Applicazione
Legge di Bilancio 2025 (Legge 207/2024)Introduzione dell’obbligo di tracciabilità per le spese di trasferta e rappresentanzaApplicabile dal 2025
Art. 51, comma 5 TUIRRegola le indennità di trasferta non imponibili, inserita la clausola di tracciabilitàDal 2025
Art. 54, comma 6-ter TUIRIntroduzione della tracciabilità per i rimborsi analitici addebitati ai lavoratori autonomiDal 2025
Art. 95, comma 3-bis TUIRRegola la deducibilità delle spese di trasferta per vitto, alloggio, trasporto non di lineaDal 2025
Art. 108, comma 2 TUIRDeduzione delle spese di rappresentanza con strumenti tracciabiliDal 2025

Le modifiche alle normative fiscali riguardanti le spese di trasferta sono state introdotte dall’art. 1, commi 81-83, della Legge 30 dicembre 2024, n. 207, la Legge di Bilancio 2025. Le disposizioni principali che riguardano la deducibilità delle spese di trasferta e rappresentanza sono riportate nei seguenti articoli:

  • Art. 51, comma 5 TUIR: Regola le indennità e i rimborsi per le trasferte non imponibili. In questa sezione è stata inserita la clausola di tracciabilità per le spese di trasporto (come taxi e NCC).
  • Art. 54, comma 6-ter TUIR: Disciplina i rimborsi analitici addebitati ai committenti dai lavoratori autonomi, con obbligo di tracciabilità.
  • Art. 95, comma 3-bis TUIR: Regola la deducibilità delle spese di trasferta, comprese quelle per vitto, alloggio e trasporti non di linea, a condizione che siano effettuate tramite strumenti tracciabili.
  • Art. 108, comma 2 TUIR: Disciplina le spese di rappresentanza e gli omaggi aziendali, anch’essi soggetti alla tracciabilità.

Per quanto riguarda gli strumenti tracciabili, la Legge fa riferimento a quelli previsti dall’Art. 23 del DLgs 9 luglio 1997, n. 241 e dall’Art. 1, comma 679 della Legge 160/2019. Questi includono bonifici, carte di credito, carte di debito e altre modalità elettroniche di pagamento.

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